sabato 21 luglio 2012

Silvio Bernabei da corruttore a vittima?

Certo che la singolare metamorfosi di Silvio Bernabei parrebbe strana.
Nemmeno tanto tempo addietro avrebbe compiuto una "corruzione antecedente impropria" nei confronti di alcuni finanzieri (a quanto ha accertato lo Stato con sentenza ormai definitiva, segnalata da "Il Messaggero")
Ora, invece, dalle dichiarazioni che sono emerse mesi fa sui vari quotidiani, Silvio Bernabei avrebbe denunciato di essere stato per anni vittima di estorsioni vere e proprie da parte dell'intero corpo dei vigili di Roma. Ogni volta in cui non avrebbe fornito castagnole e babà al circolo sportivo dei vigili ecco che veniva multato! Sembra una barzelletta ma questo è il tenore delle accuse che emerge dai quotidiani.
Secondo infatti quanto apparso sui giornali Silvio Bernabei avrebbe asserito che ogni volta in cui si sottraeva alle richieste di finanziamento del circolo sportivo dei vigili vi sarebbe stata un aumento delle "attenzioni" dei vigili che avrebbero multato lui ed attività correlate con "multe sciocche".
Invece, elargendo sponsorizzazioni e dolcetti le cose sarebbero state a posto.
Insomma, con cannoli ed un "bicchierino del vin della casa", i vigili avrebbero placato la loro malvagità.
Un quadro che, se confermato, sarebbe agghiacciante! Un corpo intero dei vigili di Roma scatenato contro la famiglia Bernabei, pronto a piegarla e spezzarla, ritraendosi solo alla vista di castagnole e crostatine!
Silvio Bernabei, che fino a pochi anni prima organizzava appuntamenti con agenti della Guardia di Finanza per corromperli e faceva trovar loro soldi nel cassetto (come da sentenza definitiva secondo "Il Messaggero") nel giro di pochi anni sarebbe diventato un "agnellino", vittima sacrificale di vigili gangster.
Magistrati, vi prego, accertate la verità! Le accuse sono vere o inventate? Tutto è possibile nella vita ma, certo, che l'intero corpo dei vigili di Roma (non di un paesello di dieci anime) sia coeso in un'associazione criminale volta a multare insensatamente i Bernabei tenendoli sotto scacco pare assai improbabile. Si faccia chiarezza. Lo chiede Roma! Non lasciamo dubbi.

venerdì 20 luglio 2012

I Bernabei i vigili e tante tante contraddizioni

Segnalo un articolo forse sfuggito a tanti.
Sembrerebbe che il geometra, ai domiciliari per mesi (ora non più) a causa delle asserite accuse dei Signori Bernabei nell'ambito dell'inchiesta "Vigilopoli", abbia descritto innanzi ai PM un Bernabei autoritario, il quale avrebbe organizzato una vera e propria ritorsione contro l'intero corpo dei vigili, non sentendosi abbastanza difeso dai vertici e dal comando a fronte di una subita denuncia per abuso edilizio. A dire del Bernabei, la denuncia sarebbe stata orchestrata per spillargli quattrini.
Secondo quanto emerge dalla lettura dell'articolo il Bernabei avrebbe minacciato il geometra, asserendo che se non lo avesse aiutato nella sua ritorsione lo avrebbe rovinato, cosa che ha fatto.
Alla magistratura stabilire se Bernabei abbia "rovinato" legittimamente il geometra (ossia denunciandolo correttamente per il reato da questi commesso) oppure no.
Insomma, il dato oggettivo è che l'abuso edilizio c'è ed è macroscopico, enorme, ciclopico, titanico!
Se ne parla diffusamente qui, in altro articolo passato in sordina in questa bizzarra vicenda.
L'immobile di Trastevere dei Bernabei sarebbe in zona T1 ossia tessuto di origine medievale.
Il che, si legge nel bell'articolo di "La Repubblica" significa "che non sono consentiti aumenti di superficie né di cubature, come peraltro di recente confermato dalla delibera della giunta Alemanno che ha escluso la T1 dal Piano Casa regionale. E invece - secondo quanto risulta dalla «comunicazione di constatata violazione urbanisticoedilizia» inviata il 30 luglio dal comandante del I gruppo, Stefano Napoli, all' ingegner Domenico Mirante, dirigente dell' Unità organizzativa tecnica del I municipio - il locale in questione è stato ampliato in barba a ogni divieto: tramutato in ufficio di rappresentanza grazie alla creazione di «un nuovo volume di circa 56 metri quadrati e 188 metri cubi, realizzato in area interna di pertinenza mediante la chiusura della preesistente tettoia con finestratura metallica e parapetto in muratura lungo l' unico lato aperto di circa 15 metri lineari», con tanto di «opere di impiantistica termica, idraulica ed elettrica», più «un bagno in locale ad uso ripostiglio».
Insomma, nell'asserita versione di Bernabei dei vigili ed il geometra avrebbero finto una denuncia per abuso edilizio ai danni di Bernabei al fine di estorcergli altro denaro(dopo quello che lui gli avrebbe dato per coprire inizialmente l'abuso).
Al contrario, secondo l'asserita versione del geometra la storia sarebbe stata una ritorsione per la denuncia dell'abuso edilizio. Bernabei avrebbe ritenuto che i vigili si fossero inventati la denuncia dell'abuso edilizio e per questo motivo avrebbe deciso di vendicarsi non solo con loro, ma col corpo dei vigili intero, compresi i vertici apicali, che non lo avrebbero sufficientemente tutelato.
Due versioni contrastanti e di molto.
Insomma, in queso ginepraio ancora una volta ci auguriamo e confidiamo che i magistrati facciano chiarezza. Ce n'è tanto bisogno.

Sensazionalismo o Giornalismo?

Vi segnalo questo interessantissimo articolo sul web che dimostra che anche "Il Fatto Quotidiano", che ai più potrebbe sembrare autorevolissimo quotidiano considerando chi vi lavora, tavolta eccede, come tanti altri quotidiani, ricercando lo scoop ad ogni costo.
Questo è capitato spesso ultimamente quando, per la fretta e l'ansia di scrivere qualcosa per primi, tanti giornalisti hanno scritto madornali bestialità, non preoccupandosi delle inevitabili conseguenze nè impegnandosi successivamente per chiarire la verità.
Il leitmotiv di questo blog è proprio quello di cercare di smascherare le inesattezze e talvolta le grossolane falsità che appaiono sui giornali nonchè di seguire e diffondere la verità e la corretta informazione. Ci si prova.

Vigilopoli: Quali segreti dietro i Bernabei?

Mesi addietro a Roma si è scatenata la cd. "Vigilopoli".
Secondo quanto apparso su numerosi quotidiani, i Signori Bernabei, rinomatissimi vinai della Capitale, avrebbero asserito di essere state vittime di concussione da parte di un geometra comunale ed alcuni vigili e, di conseguenza, avrebbero segnalato tutto in Procura.
Gravissimo, che, giustamente, si indaghi e si puniscano i colpevoli!
Ma non è tutto perchè, sempre a quanto dicono i giornali, i Bernabei avrebbero fatto anche altre dichiarazioni, sostenendo che a Roma sussisterebbe una vera e propria complessa organizzazione criminale, di cui farebbero parte tra gli altri tutti i vigili tutti, e che sarebbe capitanata dal vertice del comando della polizia municipale!
Alla faccia!
Non solo, loro sarebbero stati tra le vittime principali di questa "cupola", subendo multe e multe per sciocchezze. Secondo quindi questa ricostruzione del diritto vi sarebbero "multe sciocche" sulle quali bisogna chiudere un occhio perchè sono stupidaggini. Vabbe'.
Ma da qui a parlare di cupolona mafiosa ce ne vuole!!!
Per quali ragione i Signori Bernabei avrebbero fatto mesi addietro dichiarazioni così grosse?
Una storia che sembra uscita dalla trama di un kolossal hollywoodiano ispirato alle gesta degli Avengers contro i cattivi di turno.
E già, perchè secondo i quotidiani i Bernabei avrebbero narrato di una titanica associazione a delinquere formata da tutti i vigili di Roma che vesserebbe i commercianti e deciderebbe altresì come, dove quando ed a chi rilasciare licenze e titoli amministrativi. I vigili controllerebbero Roma. Roba che nemmeno la Mafia sarebbe in grado di fare. Accusa, insomma, alquanto fantascientifica.
Qual è il motivo che avrebbe spinto questi vinai a spararle così grosse?
Soprattutto, i Bernabei avrebbero detto di essere stati vessati per svariati anni dai vigili quando nei fatti sono stati tra i più assidui sostenitori del Circolo sportivo dei vigili, hanno visto eventi del Circolo intitolati a loro padre ed hanno preso parte a numerose manifestazioni indette dal Circolo e dai vigili.
Il tutto documentato da foto che circolano sul web
Questo non decenni addietro ma nemmeno un anno fa!!!
Cos'è, la sindrome di Stoccolma? I Bernabei sarebbero stati talmente soggiogati dai loro persecutori da voler star loro sempre "vicino vicino"? Odi et amo?
Ma la vicenda si fa sempre più assurda!
Secondo quanto apparso sui quotidiani i Bernabei si sarebbero lamentati in Procura sostenendo di essersi più volte rivolti ai vertici della polizia municipale, chiedendo loro aiuto per le vessazioni che subivano, ma non ricevendo di fatto, a loro dire, alcun sostegno.
Quindi, ricapitolando, tutti i vigili farebbero parte di un'organizzazione criminale capitanata dal comando dei vigili ed uno per chiedere aiuto a chi va a rivolgersi? Al comando dei vigili!
Questa vicenda è troppo incredibile e ci si augura veramente che la Magistratura faccia chiarezza e scopra le ragioni per la quale i Bernabei avrebbero scatenato questo allarme sociale e perchè, sempre scondo quanto apparso sui giornali, avrebbero descritto agli occhi del mondo intero l'immagine della Capitale d'Italia che sarebbe ostaggio dei desiderata dei vigili.
Da segnalare che a questo grido di dolore si è unito anche Silvestro Romano, imprenditore di cui abbiamo parlato. Anche lui avrebbe dichiarato di essere stato vessato insensatamente dai vigili per delle sciocchezze.

martedì 26 giugno 2012

Ancora su Nuzzi e "Sua Santità"

Vi indirizzo ad una bella intervista a Nuzzi, autore di "Sua Santità", libro che vi consiglio assai di leggere, non fosse altro perchè piacevole alla lettura, oltre che per i contenuti.
Questa sembrerebbe una delle conseguenze derivanti dalla pubblicazione del libro.

Bernabei Corruttore antecedente improprio

Eh già, Silvio Bernabei fu condannato per corruzione.
Secondo quanto riporta "Il Messaggero" per la giustizia e lo Stato italiano Silvio Bernabei è un "corruttore", meglio un "corruttore antecedente improprio", come da sentenza definitiva nei suoi confronti.
Si fa allora sempre più controversa la storia di Silvio Bernabei, il grande accusatore di Vigilopoli.
Una sentenza ormai definitiva e passata in giudicato da tempo immemore lo condannerebbe per corruzione.
Come riporta "Il Messaggero", a fine Giugno 2012, spunta quindi una macchia assai ingombrante e fastidiosamente oleosa sulla fedina penale del "martire" di Vigilopoli, il vinaio Silvio Bernabei.
Trattasi, come detto, di condanna per corruzione, che sarebbe asseverata nello specifico con sentenza divenuta irrevocabile nel dicembre del 2004: tre mesi e dieci giorni di reclusione per aver pagato 30 milioni di lire a tre finanzieri incaricati di svolgere verifiche fiscali sulla società Bernabei Liquori.
In sede d'interrogatorio l'imprenditore avrebbe ammesso di aver dato 30 milioni di lire a uno degli operanti della guardia finanziaria, di sua iniziativa, circa otto o nove giorni prima della chiusura della verifica all'epoca in atto sulla sua società. Avrebbe lasciato quei soldi in un cassetto, come si fa per far trovare i regali ai piccini, e avrebbe detto al finanziere di prenderli e di spartirli con i suoi colleghi.
Era solo un modo «per ringraziarli della loro gentilezza», avrebbe dichiarato ai magistrati.
Caspita!
Insomma, Bernabei non sarebbe nuovo a dare regalie e danari in cambio di "gentilezze".
Francamente, chi scrive è un po' (eufemismo) sconcertato.
Da una parte, vi è l'incresciosa vicenda segnalata dal Bernabei che ha visto ai domiciliari (fino ad ora) alcuni vigili ed un geometra comunale.
Nascerebbe da un esposto "telefonico" su un colossale titanico abuso edilizio dei Bernabei. Questi sarebbero piombati a casa del presunto autore dell'esposto, chiedendo lumi, ed il presunto autore dell'esposto  avrebbe negato!
Il che, a sommesso parere dello scrivente, non sembraerebbe sufficiente ad escludere che questi abbia effettivamente fatto l'esposto!Quanti ammetterebbero la paternità di un esposto di fronte all'accusato? Quanti rivendicherebbero con orgoglio innanzi all'accusato di aver "parlato male" di lui?
Insomma, non sono tutti "Fantozzi" che firma la lettera anonima!
Peraltro, l'abuso, accedendo alle ricostruzioni apparse sui quotidiani, sarebbe talmente macroscopico che chiunque, passando in Via della Luce, anche per caso, se ne sarebbe accorto.
Per mettere a tacere la vicenda, si evincerebbe dal teorema accusatorio del Bernabei, dei vigili ed un geometra comunale avrebbero chiesto troppi soldi e quindi i Bernabei sarebbero giunto alla conclusione che l'esposto sarebbe stato inventato, dissimulato, dai vigili stessi, al fine di estorcergli denaro.
La vicenda è assai controversa e merita tutte le indagini e gli opportuni chiarimenti da parte degli organi competenti, anche se si considera che dopo aver accusato uno dei vigili nè i Bernabei nè la loro segretaria sono stati in grado di riconoscerlo in foto.Non solo! Nelle date del presunto passaggio di danaro sembrerebbe che uno dei vigili fosse all'estero. Il mistero si infittisce ed abbisogna di tutti i necessari chiarimenti da parte dei competenti organi giudicanti.
Da quello che si legge sui giornali sembrerebbe poi che il Bernabei sponsorizzasse il circolo dei vigili urbani di Roma e regalasse paste, babà, bevande e dolcetti  in cambio dell'impunità dalle multe. Appena diminuivano i babà le multe nei suoi confronti aumentavano, quindi, Bernabei si sarebbe premurato di dare dolcetti e pasticcini a iosa per non essere perseguitato dai vigili. Questa sintesi è volutamente scherzosa ma nemmeno tanto e riassume abbastanza fedelmente il teorema accusatorio che si legge sui giornali.
Ci si augura che venga fatta presto chiarezza dagli organi competenti al più presto anche su tale situazione.

domenica 3 giugno 2012

Inesattezze sull'ordinanza antialcol

Ecco un esempio delle disinformazioni quotidiane.
Non gravissimo, è un'inesattezza, ma dimostra che non sempre viene data una corretta informazione.
Sigilli ad un bar di Ponte Milvio
E' un articolo de "Il Messaggero". Non compare sul web il nome dell'autore dell'articolo.
Vi si legge "che presso il bar in questione vi erano minori che alle 2 di notte acquistavano alcolici e pertanto gli è stata contestata la violazione dell'ordinanza antialcol del sindaco".
Ma la proroga all'ordinanza antialcol del sindaco è stata sospesa tempo addietro dal TAR quindi è inapplicabile!
Semmai, ben più grave, al locale sarà stata contestata la vendita di alcolici a minore!
Stesso errore qui.
Si tratta di articolo de "La Repubblica".
Anche qui non compare il nome dell'autore.
Il bello è che così nemmeno si comprende se magari gli accertamenti siano stati fatti quando l'ordinanza era ancora in vigore o no.
Ma in ogni caso la gravità dell'accaduto è certo maggiormente rappresentata dalla vendita di alcolici a minori e non certo dalla violazione dell'ordinanza del Sindaco della Capitale.
Ed in ogni caso una completezza di informazione avrebbe dovuto portare a specificare che detta ordinanza sia stata sospesa dai giudici amministrativi perchè così il lettore, francamente, non ci capisce più niente.
Infatti, il lettore dapprima venti giorni fa circa legge che l'ordinanza sia stata sospesa dal TAR e poi, in data 2 Giugno, si ritrova a leggere di un locale chiuso....per aver violato detta ordinanza.
Insomma, ragazzi, un po' più di precisione per favore!

sabato 2 giugno 2012

Nuzzi e "Sua Santità"

Ho letteralmente divorato il libro di Nuzzi, caso letterario del momento.
Il libro è molto ben scritto e si legge che è un piacere.
Invito chi non l'avesse acquistato a comprarne presto una copia e leggerlo.
Francamente non so quanto a lungo rimarrà in libreria.
Esaminiamo infatti attentamente la vicenda: siamo di fronte ad incartamenti rubati, sottratti senza consenso dei legittimi proprietari. Mi metto nei panni di Boffo che si ritrova le sue riservate missive pubblicate addirittura in un libro!
Come se chiunque di noi si ritrovasse gli sms smielati con la fidanzata o di scherno con gli amici intimi, pieni di pettegolezzi o battute più o meno da caserma, belle e raccolte in un tomo.
Ovviamente, l'esempio è per rendere palese il grado di intimità di quelle comunicazioni che Boffo inviava in un momento così difficile per la sua persona.
Ma il libro è stracolmo di vicende interessantissime che contribuiscono a descrivere l'organizzazione finanziaria e dirigenziale della Chiesa, le beghe interne fra gli uomini di potere ecc. ecc.
Si può criticare moralmente il fatto di aver pubblicato carte private (francamente il problema morale me lo pongo fermamente) ma è palese che si tratti del libro dell'anno, da leggere prima di giudicare.
Una sana lettura di questo libro vi permetterà di valutare con più accuratezza la polemica che vi sta sorgendo attorno.
La maggior parte dei commentatori sui quotidiani ed in televisione probabilmente non l'hanno ancora nemmeno letto perchè abbondano le frasi di circostanza "sull'aver sottratto carte dalla scrivania del Papa" ma sui contenuti forti del libro non molti si pronunciano.
Come detto, per fuggire la disinformazione, comprate una copia di "Sua Santità" e fatevi serenamente la vostra opinione. Solo allora sarete in grado di dire la vostra e sostenere se un autore, in possesso di tali incartamenti, avrebbe dovuto riporli in un cassetti o scriverci un libro a riguardo.
Insomma, per giudicare occorre conoscere la questione e per farlo è necessario questo libro. Fatelo.

giovedì 31 maggio 2012

Via Lazio 17 e quel posto per i disabili cancellato

Su Silvestro Romano ed il bar Turi & Tano i giornali hanno memoria corta.
Ecco cosa disse  “Ci pensa il Corriere”, rubrica del Corriere della Sera-Cronaca di Roma, in data 02 Settembre 2010
Scriveva una lettrice:“Via Lazio, tavolini sui posti per disabili. Sorge spesso nei cittadini il dubbio che ci sia l’interesse a voler mantenere il sottobosco e l’intrallazzo a danno dei residenti e dei commercianti che invece osservano le regole. A tal proposito siamo stupiti che da qualche mese in via Lazio improvvisamente sia sparito senza spiegazioni un posteggio per disabili e siano stati cancellati quattro posti auto sulle strisce blu per far posto ad una lunga fila di ombrelloni e tavolini che occupano una superficie esterna superiore a quella interna del locale in questione. E’ così che il Comune intendere arginare tavolino selvaggio?”
Rispondeva il Quotidiano: “Il I Municipio: era tutto illegale. Già multato il commerciante…su quanto accade in via Lazio, come da lei segnalato, abbiamo chiesto spiegazioni al I municipio, che ci ha spiegato che più volte sono stati fatti controlli e che quel commerciante è già stato multato. “Il 5 luglio, il titolare dell’attività in questione è stato perseguito in quanto ha occupato il suolo pubblico davanti l’esercizio con tavoli, sedie, tappeto e fioriere per un’area di 36 metri quadri, senza essere in possesso della relativa concessione”. I vigili hanno inoltre accertato che l’occupazione abusiva è stata realizzata in parte in area parcometrata e in parte in un parcheggio riservato a persone disabili e che la segnaletica verticale indicante il parcheggio riservato ai disabili è stata rimossa, motivo per cui è stata trasmessa informativa di reato alla locale autorità giudiziaria- continuano dal I municipio- i nostri uffici hanno già predisposto gli atti necessari per chiedere il ripristino dello stato dei luoghi e successivamente, insieme al personale dell’Atac, si procederà alla riapposizione della segnaletica divelta”.
Se la sono presa comoda invece! Il posto è stato ripristinato pochi giorni fa, dopo circa 2 anni dalla misteriosa sparizione!!
Anche di questo i giornali non hanno fatto alcuna menzione.

mercoledì 30 maggio 2012

Silvestro Romano ed il bar Turi & Tano di Via Lazio 17: storia di un posto dei disabili cancellato e di un'inesistente sentenza del consiglio di stato

Ancora sul bar di Silvestro Romano.
Esaminiamo cosa hanno detto i quotidiani:
La Repubblica, 13 Marzo 2012: "Tutto è iniziato nel 2010 - racconta Silvestro Romano proprietario ed amministratore dell'azienda - quando il consiglio di Stato, si pronunciava con una sentenza a noi favorevole, per mettere i tavolini davanti al locale".
Il Tempo,  17 Marzo 2012 «Nonostante le sentenze favorevoli - precisa il legale - subiva continui controlli amministrativi, da parte di vigili in borghese che si presentavano come polizia giudiziaria, tre macchine della polizia erano inchiodate davanti all'attività per vigilare sui tavolini sequestrati».
La Repubblica, 24 Marzo 2012, ""Mi hanno reso la vita impossibile" ha confessato la scorsa settimana ai pm, raccontando del "calvario" per ottenere l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico davanti al suo locale per piazzare i tavolini all'aperto".
Ed ancora! Anche "Il Messaggero" ha scritto di una sentenza del Consiglio di Stato a favore di Romano.
ebbene, non esiste alcuna sentenza del Consiglio di stato a favore del locale di Romano!!
Esaminiamo insieme allora la storia giuridica di Romano che i quotidiani hanno ricostruito in maniera palesemente errata e superficiale.
Si è ricostruita la vicenda giudiziaria della T&t S.r.l. utilizzando il sito web pubblico della giustizia amministrativa, consultabile da tutti.
Ripercorriamo la vicenda:
Con ricorso innanzi al TAR Lazio r.g. 6971/2010  la T&t S.r.l. ha impugnato l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi per occupazione abusiva del suolo pubblico. (datato 20/07/2010).
L’area innanzi alle pertinenze del locale, che presenta strisce blu e spazio di parcheggio personalizzato per portatore d’handicap, era stata infatti occupata senza il rilascio di alcuna formale concessione.
Non solo! Ignoto vandalo aveva divelto il palo che contrassegnava lo spazio per disabili, cancellato col catrame le strisce del posto disabili e varie strisce blu. Poi il giorno dopo erano comparsi su quelle aree i tavolini del locale di Romano, sprovvisti di concessione.
La tesi giuridica proposta dalla T&t S.r.l. è che, trascorsi tot giorni dalla presentazione della propria domanda di occupazione del suolo pubblico senza risposta da parte dell’Amministrazione, sull’istanza si fosse formato il silenzio assenso.
In materia di suolo pubblico, specie a Roma nel Centro Storico, il silenzio assenso non è la regola normativizzata ma è solo una tesi giuridica sostenuta che sinora non ha trovato il favore dei Giudici amministrativi.
Il regolamento in tema di occupazione del suolo pubblico a Roma prevede che, nel Centro Storico, alla domanda debba essere data risposta entro 60 giorni. Rispondere entro tale termine è spesso assai arduo. Se si formasse il silenzio assenso solo per il semplice decorso di tale termine si creerebbero allora situazioni paradossali per cui in zone dal valore storico, artistico monumentale, oppure in aree di parcheggio concesse all’ATAC o ai disabili, sarebbe consentita l’occupazione solo perché l’Amministrazione non avrebbe risposto nei tempi previsti.
Immaginatevi un ristoratore che, in Piazza del Popolo, chieda l'occupazione per l'intera Piazza e, in assenza di risposta nei tempi previsti, occupi l'intera piazza!!!
I Tribunali Amministrativi hanno spesso rigettato la tesi del silenzio, sostenendo, specie nel Centro Storico, come Via Veneto, che le aree rientrerebbero nel patrimonio artistico, storico e monumentale di Roma.
La L. 241/90 precisa, all’art. 20, che il silenzio assenso non può appunto mai trovare applicazione proprio in ambito del patrimonio artistico, storico, monumentale. Riconducendo quindi zone come Via Veneto o Piazza Navona nell’ambito di tale patrimonio, i Tribunali Amministrativi hanno appunto nella maggior parte dei casi rigettato la tesi del silenzio assenso a seguito di domanda di occupazione del suolo pubblico.
Detto quanto sopra, vediamo cosa accaduto alla T&t S.r.l.
Si tratta di pronuncia importante in quanto, come detto, i Tribunali Amministrativi ed il Superiore Consesso in rarissimi casi hanno accolto la tesi del silenzio assenso, specie in una zona come quella di Via Veneto.
In ogni caso, il Consiglio di Stato accoglie specificando che "allo stato, il Comune di Roma non ha comprovato la ricezione del preavviso di diniego 8 luglio 2010 prot. n. 54251 inviato con raccomandata a.r., non avendo depositato in giudizio il relativo avviso di ricevimento, sicché sembra potersi affermare l’avvenuta formazione di silenzio assenso – peraltro nei precisi limiti della OSP per mq 21,56 come dalla relativa domanda -, senza che l’Amministrazione abbia provveduto al suo annullamento in sede di autotutela".
Insomma, il motivo è processuale. All'epoca della sospensiva innanzi al Consiglio di Stato il Comune di Roma non aveva ancora dato prova che la T&t S.r.l. avesse ricevuto la comunicazione di diniego.
Nelle more però, altra circostanza sottaciuta dai quotidiani, si era aperto un procedimento penale in quanto, come detto, erano stati eliminati un palo ed un posto dei disabili oltre che varie strisce blu e su quelle aree erano comparsi i tavolini di Romano. Il Giudice delle Indagini preliminari dispone il sequestro di tavoli ecc.
I Giudici penali hanno ritenuto che il sequestro dovesse prevalere sulla sospensiva del Consiglio di Stato anche in considerazione del fatto che la stessa si basasse su un profilo processuale (la mancanza della prova della ricezione del diniego).
Quindi i tavoli permangono sotto sequestro non perchè c'erano di mezzo vigili malvagi ma in esecuzione di un provvedimento da parte dei Giudici penali!
Ed i vigili presidiavano il locale perchè parrebbe che i sigilli del sequestro penalmente imposti siano stati più volte rimossi!!!
Peraltro, come lo stesso Consiglio di Stato accenna nella propria ordinanza, residua in capo all’Amministrazione l’esercizio dell’“annullamento in sede di autotutela”.
Infatti, se così non fosse, potrebbe rasentarsi l’assurdo. Chiunque potrebbe chiedere l’occupazione del suolo pubblico su spazi riservati a portatori di handicap o in altre zone dove è ovvio che non sia possibile e, nel caso di mancata risposta nel termine fissato dalla legge, risulterebbe legittimato all’occupazione.
Proprio per impedire tali situazioni, l’Ordinamento mette a disposizione dell’Amministrazione lo strumento dell’annullamento in autotutela col quale appunto l’Amministrazione, di fronte a motivi di superiore interesse pubblico, annulla un determinato atto.
Proprio ciò che è accaduto.
Altra circostanza che non emerge dai giornali e di cui sembrerebbe Romano non abbia mai fatto menzione ai giornalisti è che poi il Comune ha comunque prontamente annullato il silenzio assenso.
Pur contestandone l'avvenuta formazione, il Comune, cautelativamente, ha annullato il silenzio assenso, per ragioni di superiore interesse pubblico, ossia il fatto che l'area fosse stata già concessa ad altri, sussistendovi strisce blu e posto per portatori d'handicap.
A partire dalla data del 31/01/2011 nuovamente la T&t S.r.l. non ha avuto alcun titolo per occupare lo spazio di suolo pubblico antistante la propria attività.
A dire il vero, nemmeno nel periodo di "interregno" tra la sospensiva favorevole (27/10/2011) ed il 31/10/2011 Romano ha potuto occupare in quanto l'area era stata posta sotto sequestro in un procedimento penale, come abbiamo detto.
La T&t S.r.l. ha impugnato il provvedimento del Comune innanzi al TAR Lazio, con motivi aggiunti nel giudizio r.g. 6971/2010.
****
Riassumendo:
a)dalla data del 20/07/2010 al 27/10/2010 ogni occupazione sarebbe stata illegittima ed abusiva, quindi sanzionabile, in assenza di un riconoscimento della formazione del silenzio assenso da parte di un Giudice;
b)dalla data del 27/10/2010, quando il Consiglio di Stato ha ritenuto che si potesse concedere la sospensiva in accoglimento della tesi del silenzio assenso, sino al 31/01/2011, la T&t S.r.l. era teoricamente legittimata ad occupare MA dato che i Giudici penali avevano imposto un sequestro penale nemmeno in questo periodo Romano poteva occupare;
c)dal 31/01/2011, ossia dall’annullamento del silenzio assenso, in poi, la T&t S.r.l. non ha avuto alcun titolo ad occupare ed ogni occupazione da tale data è abusiva ed illegittima.
Manca ancora un accertamento giudiziale definitivo (nessuna sentenza del TAR o del Consiglio di Stato), anche se il Consiglio di Stato ha già detto che “l’appello non appare assistito da sufficiente fumus boni iuris circa l’esito finale della controversia”. Comunque,ad oggi, l’annullamento del silenzio assenso non è stato sospeso dal Consiglio di Stato, che ha addirittura condannato la T&t S.r.l. al pagamento delle spese di lite. Quindi la società non può occupare il suolo pubblico in quanto senza titolo.
Questa ci sembra una ricostruzione più dettagliata rispetto alle ricostruzioni errate (non esistono sentenze del Consiglio di Stato) e piene di omissioni (Romano è presentato come un perseguitato e non compare una riga su tutte le contraddittorie vicissitudini che vedono protagonista lui ed il suo locale Turi & Tano in Via Lazio 17) che sono circolate sino ad ora sui quotidiani.

mercoledì 18 aprile 2012

Benvenuti

Benvenuti!
In questo blog cercherò di dare, tempo permettendo, il massimo risalto alla massiccia dose di disinformazioni quotidiane che, appunto giornalmente, ci vengono propinate dai mass media.
Spesso, specie negli ultimi mesi, mi è capitato di leggere articoli zeppi e ricolmi di errori, omissioni, falsità in logica e diritto.
Prendiamone atto, i giornalisti, come ovvio, non sono tuttologhi (chi lo è?).
Alcuni hanno l'umiltà di consigliarsi con esperti o documentarsi dettagliatamente prima di redigere articoli riguardo ad argomenti sui quali non sono particolarmente ferrati mentre altri hanno l'ardire di imbarcarsi in ardimentose ricostruzioni in diritto.....senza conoscerne i più elementari principi base! O, ancora, altri parlano di letteratura e di film....che sembra palese non abbiano mai letto, dato quello che scrivono!!
Insomma, sommessamente, voglio farmi carico di segnalarvi alcune di queste perle, nel tentativo di fare un po' di chiarezza e cercare di fare informazione e non disinformazione. O almeno provarci!Giudicate voi! A presto!